Dedalo, Cokalos, Kamikos
Si narra
che Dedalo, costruttore del
labirinto, per sfuggire all’ira del Re
Minosse che regnava in Creta, fosse sbarcato in Sicilia allora detta Sicania, e
che qui fosse rimasto ospite del Re Cocalo, famoso per la sua bontà e
giustizia. Un giorno Dedalo guardandosi attorno, vista una rupe inaccessibile,
ebbe l’idea di costruirvi una fortezza in grado di difendersi da qualsiasi
attacco nemico e ne permise l’accesso solo attraverso uno stretto sentiero .
Nacque cosi la potente Camico, dove il Re Cocalo fissò la sua dimora. Per Dedalo quello era un posto sicuro che
poteva proteggerlo anche nel caso in cui Minosse si fosse rimesso sulle sue
tracce. Ed infatti, non passò molto tempo che Minosse con il suo esercito tentò
di accedere alla fortezza ma senza alcun esito positivo. Un giorno però, Cocalo
invitò Minosse alla reggia e con l’inganno, aiutato dalle sue figlie lo uccise
in un bagno bollente.
Il Parsifal e la storia del Graal
Un’altra leggenda vede il piccolo borgo medievale
anche come la sede dei nemici del Santo Graal il Calice adoperato per l’ultima
cena e che ha accolto il sangue di Gesù sgorgato dal suo costato. Quel flusso
di forze negative che il filosofo Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia,
ha definito: “ L’ostilità al Graaal era concentrata nella fortezza di Iblis a
Qual’at – al- ballut. Iblis ( uno dei nomi del demonio ) era sposa di iberto,
le loro vicende sono narrate da Wolfram von Eschembach nel “ Parsifal “ e si
svolgono, secondo taluni, nel castello incantato di Klingsor, proprio a
Caltabellotta. Il percorso legato alla
letteratura del Graal Ancora, da queste
parti pare abbiano soggiornato massoni e maestri dell’astuzia come il conte
Cagliostro e maghi come Crowley, che si arrampicò sul castello vecchio nel 1920
per evocare la “ bestia dell’Apocalisse” .
Persino Giovanni Boccaccio ambientò una delle sue novelle nell’araba
Qual’at al Ballut, la “rocca delle
querce”, conquistata dai greci e ancor prima, da quei fenici che sacrificavano
i bambini alla divinità Baal e Astante, sulle cime più alte del paese. Secondo altri, invece, in questa cittadina che
riposa ai piedi del Pizzo, si trova la forza positiva del Santo Graal
raffigurato in mano ad un Santo dipinto sul soffitto della chiesa Madre.
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